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Il social media gap delle squadre italiane

La Deloitte ogni anno pubblica la sua Football Money League , un vero e proprio campionato dei conti tra le 20 squadre europee più blasonate, valutate per il loro fatturato e la salute delle proprie casse. Il calcio è un business di parecchi miliardi di euro, oggetto anche di libri che investigano a fondo l’economia del pallone (per esempio, Goal Economy di Marco Bellinazzo o il nuovo La Scienza dei Goal di Canova e Canepa).
Negli ultimi anni, la situazione è caratterizzata da un certo grado di cristallizzazione, con le prime posizioni della classifica stabilmente occupate da Real Madrid, Barcellona, Manchester United e Bayern Monaco, squadre in grado di realizzare ricavi per 500 milioni di euro.
Sappiamo bene che, in questo peculiare ranking, l’Italia non se la passa tanto bene. Sono finiti i tempi d’oro per il Milan, così come scende molto velocemente in classifica l’Inter.
Solo la Juventus mostra segnali di risveglio, il che è sicuramente da attribuirsi al ruolo dello Juventus Stadium. E anche il Napoli ha fatto stabilmente comparsa nella top 20 e inizia a scalare posizioni.
Un dato, tuttavia, molto interessante, riguarda l’attività delle squadre europee a livello social. La Football Money League ha il merito di indicare, infatti, anche l’attività Facebook delle squadre.
Abbiamo così realizzato un’infografica in cui, accanto a una tabella riassuntiva con una sintesi della situazione per ciascuna squadra, ci siamo concentrati sul numero di likes della pagina ufficiale Facebook e, inoltre, abbiamo calcolato il fatturato della squadra per like.

Dashboard 2

Una riflessione interessante da fare, riguardo all’attività social delle squadre, è sicuramente, anche in questo caso, il profondo gap che caratterizza i team italiani.
Allo stesso tempo, tuttavia, proprio l’indicatore del fatturato per like mostra le grosse potenzialità.
Se l’Inter, senza coppe europee e senza una presenza social particolarmente rilevante, riesce comunque a produrre un fatturato che la colloca stabilmente tra le top20, la divisione marketing ha davanti a sè un terreno, e un mercato, tutto da esplorare per migliorare l’appeal commerciale della squadra.
Il calcio italiano, insomma, ha un enorme gap da colmare con le squadre europee (e questo lo sapevamo già). Quello che, forse, andrebbe sottolineato di più è che le squadre italiane, salvo qualche eccezione, non sembrano nemmeno giocarsi con la dovuta cattiveria la partita del brand management.
C’è da mettere da parte il Fair Play (non finanziario) almeno su questo fronte e rimboccarsi le social media strategies.