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economia

Il cambio euro/dollaro spinge l’export di piastrelle. Tra aprile e giugno 2015 vendite all’estero oltre il miliardo di euro

«Eh sì, la linea è satura, ora investiamo altri 12 milioni per aprirne un’altra». “Problemi” produttivi relativi, quelli di Emilio Mussini, presidente di Panaria, sperimentati per fortuna da molte altre aziende del distretto ceramico dell’Emilia-Romagna. Arrivato all’appuntamento di Cersaie, prima rassegna mondiale del settore (dal 28 settembre al 2 ottobre alla Fiera di Bologna) forte del record storico trimestrale nell’export. Una corsa che tra aprile e giugno porta il controvalore delle vendite oltreconfine ben oltre il miliardo di euro, battendo anche i migliori periodi prima della crisi. Merito soprattutto della corsa negli Stati Uniti, con l’impennata del dollaro in grado di far lievitare allo stesso tempo le entrate in euro dei produttori mettendoli però anche nella condizione di limare almeno in parte i listini in dollari guadagnando così altre quote di mercato.


Il distretto ceramico dell’Emilia Romagna può festeggiare risultati eccellenti, addirittura superiori rispetto al periodo pre-crisi. Merito anche della rimonta del dollaro, nella trimestrale aprile-giugno 2015 l’export è salito raggiungendo un valore di più di un miliardo di euro. Tra i maggiori mercati esteri per la ceramica italiana, la Francia (368,5 milioni di euro), la Germania (362,9 milioni) e gli Stati Uniti (319,2), quest’ultimo un mercato che nel primo semestre 2015 è cresciuto del 32,38%

Tratto da Il Sole 24 ORE del 23/09/2015, pagina 15