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economia

Italia poco attrattiva per gli investimenti internazionali: solo il 2,5% delle aziende ha un azionista di riferimento estero

Dopo il decreto attuativo della delega fiscale sull’internazionalizzazione che il Governo ha varato il 6 agosto, per avere un parere dall’agenzia delle Entrate in merito a un investimento nel nostro Paese un’azienda straniera dovrà aspettare al massimo 120 giorni più 90. In totale fanno sette mesi. Nel Regno Unito, se un’impresa straniera ha bisogno di un chiarimento fiscale, contatta il suo tax inspector di riferimento e ottiene una risposta pressoché in pochi giorni. E nei Paesi Bassi il tempo medio per un ruling internazionale (cioè un accordo preventivo tra il fisco e un’impresa che detiene attività internazionali è compreso fra un minimo di due e un massimo di otto settimane. Fanno due mesi al massimo. In Germania occorrono tra i due e i quattro mesi.

L’Italia è tra i Paesi meno attrattivi d’Europa per i capitali stranieri: solo il 2,5% delle imprese infatti ha un azionista di riferimento estero, contro una media europea del 4,4%. Il Paese con la maggiore incidenza di imprese estere è il Regno Unito (25,6%) seguito da Germania (7,4%) e Francia (3,9%)



Tratto da Il Sole 24 ORE del 31/08/2015, pagina 12