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economia

Italia è 20esima per i salari reali. Nel 2014 il 42,7% di giovani è senza lavoro ma c’è ottimismo per il 2016

L’Italia conferma nel 2014 la 20esima posizione tra i 34 Paesi Ocse per salari reali, nonostante un incremento rispetto al 2013 e resta al di sotto della media Ocse e di tutti i maggiori Paesi industrializzati, inclusa la Spagna. In base al ‘Rapporto annuale sull’Occupazione’ diffuso oggi dall’Ocse, i salari medi reali annuali nella Penisola nel 2014 sono stati pari a 35.442 dollari a parità di potere d’acquisto, in aumento dai 34.561 dollari del 2013. Il dato italiano, si legge su Radiocor, è il più basso tra i big: anche in Spagna i salari sono piu’ elevati, totalizzando in media 38.386 dollari. La Francia e’ a 40.917 dollari e la Germania a 44.007. Al top gli Stati Uniti con 60.779 dollari, seguiti dal Lussemburgo con 60.607. Il costo unitario del lavoro in Italia e’ aumentato dell’1,2% nel 2014 contro il calo medio dello 0,1% Ocse.

 Italia, disoccupati lungo termine al top, tra giovani triplo media Ocse La disoccupazione in Italia ha raggiunto un picco del 12,7% nel 2014, oltre 6 punti percentuali in più rispetto a prima della crisi (6,1% nel 2007), ma nel 2016 comincerà a scendere, passando sotto il 12% nel quarto trimestre. Lo riporta l’Ocse nel suo Employment outlook. Cresce anche l’incidenza della disoccupazione di lungo periodo: nel 2014, il 61,5% dei senza lavoro lo era da almeno 12 mesi, contro il 56,9% del 2013. Qui l’articolo del Sole 24 Ore.

Il 42,7% di giovani è senza lavoro La disoccupazione giovanile in Italia nel 2014 è aumentata di 2,7 punti rispetto al 2013, arrivando a quota 42,7%. Lo riferisce l’Ocse. La percentuale è più che raddoppiata dal 2007, quando si fermava al 20,4%. «Più di una persona su 4 di età uguale o inferiore ai 29 anni in Italia non è né occupata né in educazione (Neet)», percentuale che «si è impennata del 40% dall’inizio della crisi, aprendo un ampio divario con la media Ocse».

Jobs act “passo importante” per ridurre disuguaglianze «Il jobs act, aumentando gli incentivi alla creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato con il nuovo contratto a tutele crescenti, ed estendendo la copertura dei sussidi di disoccupazione, rappresenta un importante passo avanti verso la riduzione delle diseguaglianze di lungo periodo e l’eliminazione della segmentazione» del mercato del lavoro italiano. Lo scrive l’Ocse nel suo Employment outlook. La riforma, aggiunge l’organizzazione parigina, contiene anche «importanti misure per aumentare le risorse destinate alle politiche attive sul mercato del lavoro, e migliorarne l’efficacia»