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tecnologia

Net neutrality, verso regole più forti: internet come servizio di utilità pubblica


Dopo cinque anni di dibattito e di battaglie in tribunale gli Stati Uniti sono pronti a definire regole più forti per proteggere le neutralità della rete. L’Authority americana Fcc è chiamata domani 5 febbriaio a presentare una proposta di regolamentazione che intende definire la banda larga come servizio di pubblica utilità. Come scrivono Wall Street Journal e New York Times con la riclassificazione dei servizi di internet a banda larga a “telecomunication service” al posto di “information service” la Fcc tornerebbe a esercitare la propria autorità sui giganti delle tlc. Come peraltro auspicato dal presidente Barack Obama.

Tuttavia, è improbabile che si vada verso norme stringenti nei confronti degli operatori telefonici. Gli esperti sostengono che l’Fcc vuole avere il potere di poter vietare discriminazioni del traffico e la nascita di corsie internet parallele. Ma difficilmente interverrà con severità. Anzi, come sottolinea il Wsj, si va verso una regolamentazione soft. Dal presidente Tom Wheeler, vicino alla lobby delle telecoms, si attendono tutti un “light-touch approach”.

Sembra così che lo strappo di chi voleva internet più commerciale e a più velocità (a seconda della possibilità di pagare) è destinato a ricucirsi. Anche il partito Repubblicano e quello Democratico stanno convergendo su una serie definita di diritti di base, in grado di definire con chiarezza l’apertura di internet. In questo senso va anche una proposta di legge che i repubblicani hanno fatto a gennaio a favore della neutralità della rete che però in cambio della possibilità di vietare agli operatori discriminazioni e l’attuazione di una corsia preferenziale su internet chiede alla Fcc di non riclassificare i servizi a banda larga in modo da impedire interventi sul mercato degli operatori.

In realtà, in questi ultimi anni il mercato si è mosso. Anzi, in un certo senso e in forma più o meno esplicita si è regolamentato da solo. Come denunciato sui giornali Usa, più o meno tutti i padroni del cavo hanno chiesto ad attori come Netflix di essere pagati in cambio di più banda. Il dibattito è se questo tipo di operazioni rientri in una sorta di concessione di corsia preferenziale contraria alla net neutrality o sia un modo per evitare congestioni. La differenza è sottile. Anzi, sottilissima. E la Fcc sarà chiamata a decidere in merito. Se la proposta verrà presentata domani 5 febbraio, il 26 ci sarà la votazione e a marzo il nuovo regolamento potrebbe entrare in vigore.