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I fondi pensione, il mattone e i costi dei manager italiani. La finanza del 2014 in numeri

Quattro info per quattro storie di finanza. Non sono quelle che hanno caratterizzato il 2014 ma sono le storie in numeri che sono più piaciute agli utenti di questo blog. In particolare, è stata apprezzata quella relativa ai compensi dei cda delle nostre aziende quotate. La domanda è e resta: quanto sono correlati gli stipendi dei manager alle reali performance dei manager chiamate a gestirli?

I costi della governance delle società quotate
I costi della governance delle società quotate

I consigli d’amministrazione più pagati sono quelli di Intesa, Prysmian e Mediobanca con costi di governance superiori ai 10 milioni di euro. In fondo alla classifica Yoox, Saipem e Ansaldo. È quanto emerge nello studio sui compensi dei consigli di amministrazione a cura dell’ Osservatorio Executive Compensation e Corporate Governance della Luiss Business School. I compensi dei vertici aziendali non sono espressione diretta e proporzionale delle performance delle imprese che sono dirette. Analizzando la governance delle prime 40 società per capitalizzazione quotate in Italia emergono tendenze in atto da alcuni anni. Il costo dei Cda varia dai 13 milioni di euro di Intesa ai 1,3 milioni di Ansaldo. Qui il resto dell’articolo.

I rendimenti dei fondi pensione
I rendimenti dei fondi pensione

Mentre il calo del Pil rende negativo il coefficiente di rivalutazione delle pensioni di primo pilastro, quelle di secondo pilastro hanno conseguito risultati positivi negli ultimi anni, grazie anche all’andamento dei mercati finanziari che hanno reagito recuperando pienamente i cali accusato in occasione dei momenti di crisi. La Covip, commissione di vigilanza sui fondi pensione, da anni pubblica i rendimenti annui e pluriennali di ciascuna linea di gestione di tutti i fondi pensione autorizzati: fondi negoziali, fondi aperti e piani individuali pensionistici (Pip). In tutto 570 comparti a disposizione degli aderenti, che in questa pagina è possibile consultare analizzandone la performance delle gestioni degli ultimi anni. La performance di questi strumenti è fondamentale perché da loro dipende la possibilità di ottenere – al netto della tassazione, che il ddl di Stabilità punta a innalzare – una rivalutazione dei contributi tale da ottenere al momento del pensionamento una rendita aggiuntiva consistente e adeguata alle necessità di chi andrà in pensione con una rendita di primo pilastro che in prospettiva continuerà a calare, rispetto all’ultimo stipendio. Qui di seguito è possibile consultare l’andamento di ciascun comparto degli strumenti di previdenza complementare e, nel caso, scegliere quello più consono con le proprie esigenze e profilo di rischio.

Immobiliare, la classifica dell'invenduto
Immobiliare, la classifica dell’invenduto

Sono più di 540mila le case in vendita in Italia, per il 26% di nuova costruzione. In un mercato immobiliare fermo, affaticato da compravendite ancora al ribasso, l’offerta residenziale pesa sui bilanci delle famiglie e delle imprese edili che faticano a trovare acquirenti. In media ci sono 15,8 case invendute ogni mille unità abitative presenti sul territorio nazionale (dati Scenari Immobiliari).

È La Spezia la provincia italiana in cui si concentra il maggior numero di case in vendita rispetto al totale delle unità residenziali registrate al Catasto: in tutto, tra nuovo e usato, si contano 26 abitazioni invendute ogni mille. A pari merito con la provincia ligure c’è Trieste, seguita da Bolzano, Cuneo e Cremona. L’incidenza di invenduto nel segmento residenziale, invece, è tra le più basse all’Aquila (4,8 case ogni mille), Nuoro, Frosinone e Potenza. L‘articolo completo è qui.

I falsi miti delle startup innovative. Tutti i numeri del 2013
I falsi miti delle startup innovative. Tutti i numeri del 2013

Per i primi due anni le startup innovative sono state un numero che cresceva.  Le iscrizioni alle Camere di commercio sono aumentate più o meno lentamente, a seconda dei punti di vista. Ma poco o nulla si sapeva sulla salute delle nuove aziende introdotte per decreto legge nell’ordinamento italiano alla fine del 2012. Infocamere ha pubblicato un interessante cruscotto di indicatori statistici relativo al terzo trimestre di quest’anno (i dati elaborati arrivano fino a settembre di quest’anno) che ci può aiutare a ridimensionare i toni rispetto a certi toni trionfalisti ma anche ad apprezzare il valore dell’ecosistema delle startup nostrane. Qui l’articolo completo.