Nella notte italiana tra il martedì 21 e mercoledì 22 ottobre il campionato NBA è pronto a riaprire i battenti alla ricerca dei nuovi campioni che – fra stagione regolare di 82 partite, un turno di play-in e quattro serie di playoff alla meglio delle 7 gare – a giugno 2026 potranno alzare il tanto ambito Larry O’Brien Trophy, trofeo che prende il nome dall’omonimo terzo ex commissioner nel decennio 1975-1984, prima di lasciare il posto a David Stern.
Come ogni anno la redazione di Info Data ha dato una sbirciata alle quote dei bookmaker americani e, sulla base di questi numeri, abbiamo proposto un velocissimo grafico che li riporta, così da avere un’idea di massima di quelle che dovrebbero essere le squadre favorite.
Ricordiamo che le quote americane sono uno dei sistemi più diffusi negli Stati Uniti per indicare le probabilità e i potenziali guadagni nelle scommesse sportive e si distinguono in quote positive (+) e quote negative (-).
Le prime rappresentano quanto si può vincere con una puntata di 100 dollari, mentre le seconde indicano quanto bisogna scommettere per ottenere un profitto di 100 dollari.
Ad esempio, una quota di +200 significa che, puntando 100 dollari, se la scommessa risulta vincente si otterrebbero 200 dollari di profitto, per un totale di 300 dollari tra vincita e puntata iniziale.
Al contrario, una quota di -150 indica che è necessario puntare 150 dollari per vincerne 100, ricevendo in caso di successo un pagamento complessivo di 250 dollari.
Nel grafico che segue le squadre sono ordinate per probabilità di vittoria decrescente (con odds a ritorni inferiori, per capirci) e colorate in base all’appartenenza di Western o Eastern conference.
Se avete seguito lo scorso campionato e/o letto il nostro articolo, dovreste ricordare che i bookmaker ed anche noi di Info Data eravamo andati davvero a segno con le previsioni; o almeno sulla parte dell’Ovest che non è stata falcidiata dagli infortuni come invece è successo ad Est.
È bene ricordarlo per i campioni in carica del 2024 – i Boston Celtics – erano i grandi favoriti per ripetersi ma la rottura del tendine di Achille subita da Jayson Tatum nel primo turno contro i Knicks è stata una mazzata che ha messo fine alle ambizioni biancoverdi sia per lo scorso che per il campionato di quest’anno, un po’ come capitato due turni più tardi agli Indiana Pacers, giunti in finale un po’ a sorpresa, che si sono visti privare di Tyrese Haliburton per lo stesso infortunio e a cui toccherà la medesima sorte, sostanzialmente con un anno di stop.
Girano comunque voci e video di ricoveri più rapidi, ma in questi casi non è mai la velocità il miglior alleato, quanto la pazienza e – da tifosi – vorremmo goderci lo spettacolo della NBA al pieno del proprio potenziale, con tutti i giocatori in buona salute.
Con tutti gli scongiuri del caso, veniamo quindi alle quote e proviamo a passare in rassegna le squadre più significative per la vittoria finale, con buona pace di chi vorrebbe avere una dritta per fare il colpaccio da moltiplicatore clamoroso.
Oklahoma City Thunder
Come non partire dai campioni in carica che si presentano ai nastri di partenza con un anello al dito (in arrivo a breve), ma soprattutto con la consapevolezza di esserci riusciti avendo un “core” giovanissimo, l’MVP della stagione regolare e delle Finals al comando ed una chimica in cui non sembra esserci alcuna nuvola all’orizzonte. Difendono forte, corrono ed in attacco ognuno ha il proprio ruolo senza il classico drama di gioventù o di ricerca di una primadonna fra tanti pretendenti.
Favoritissimi per il Repeat.
Cleveland Cavaliers
Sono stati un po’ la delusione della scorsa post season dopo un campionato praticamente perfetto, andando a trovare un equilibrio tra i big affermati (Mitchell) e quelli in ascesa (Mobley), producendo una qualità di gioco che sembrava essere la parte migliore della Eastern Conference… poi sono arrivati i playoff e qualcosa si deve essere incrinato.
Si riparte da dove ci si è fermati, con la consapevolezza che ad est quest’anno – causa infortuni – ci sarà ancora più possibilità di fare il vuoto, ma servirà dare seguito alle buone premesse che da sole non sono bastate.
Denver Nuggets
Quando hai il miglior giocatore da cinque anni a questa parte, l’ambizione di ogni inizio campionato non piò che essere la stessa, ossia puntare a vincere l’anello.
Se questo non succede, hai un problema; o almeno è giusto porselo se non ci arrivi almeno vicino.
Scenario che se si è ripetuto per i Nuggets negli ultimi due anni e che in estate si è cercato di valutare assecondando una linea di mercato più funzionale per tornare verso una struttura simile a quella del titolo del 2023.
New York Knicks
Se due o tre stagioni fa qualcuno li avesse dati come una delle prime quattro squadre, forse ci si sarebbe messi a ridere, ma va detto che l’ossatura dei Knicks è diventata più che mai solida pertanto… cambiano allenatore!
Ecco, forse questa è stata la mossa più da Knicks che ci potesse essere, ma a parte le battute, lo scorso anno si sono dovuti fermare solo di fronte ai Pacers, dimostrando che la struttura tiene e che la chimica tutta da scoprire a seguito delle trade della scorsa estate ha funzionato meglio del dovuto.
Con gli infortuni di Tatum ed Haliburton, le premesse per arrivare in fondo ad est ci sono tutte, così come le aspettative dei tifosi che attendono di festeggiare nella Grande Mela da più di cinquant’anni.
Houston Rockets
Colpo dell’estate con l’arrivo di Kevin Durant che porta il realizzatore naturale tanto mancato nella scorsa stagione e che avrebbe completato l’equilibrio dei giovani Rockets, se non fosse che a settembre Fred VanVleet si è rotto il crociato anteriore del ginocchio destro, destabilizzando lo starting five.
Si dovrà trovare una nuova conformazione, ma il nucleo c’è, così come le ambizioni di fare bene, anzi meglio della scorsa stagione: forse non c’è (ancora) aria da titolo, ma non siamo così distanti.
Los Angeles Lakers
Non è ancora cominciato il campionato e siamo già partiti con il cinema: da una parte la narrativa che vuole i Lakers caricati sulle spalle di un Doncic più in forma che mai, pronto a raccogliere il testimone di LeBron; dall’altra lo stesso LeBron che parrebbe avere messo il muso perché i Lakers stanno diventando la squadra dello sloveno.
Drama chiama drama, ma in quel di L.A. sono abituati a vincere e se non si vince, si fa gossip (cestistico), quindi non c’è nulla di nuovo.
Golden State Warriors
Non citare l’ultima dinastia sembrerebbe davvero irrispettoso, ma sono davvero vecchiotti, per quanto abbiano spiegato basket per quasi un decennio.
Come se non bastasse, al netto di qualche problema di estensioni contrattuali per giovani di belle speranze, dal mercato è arrivato uno che di anni ne porta trentanove sul groppone, aggiungendosi ai 37 di Curry, ai 35 di Green e i 36 di Butler.
Probabilmente assisteremo ad una regular season centellinata dal punto di vista delle energie, con la prospettiva di giocarsi una specie di 2the last dance” nei playoff, provando a far saltare il banco con qualche nuova trovata, anche se l’ovest è drammaticamente profondo di questi tempi.
Sì, ma chi vince?
I numeri dicono Oklahoma City Thunder, gli esperti paiono confermare e chi siamo noi per andare contro corrente?
Nessuno, in effetti, ma siamo dei romantici e ci piacciono le trame che si intrecciano, quindi ci piace mettere i nostri due centesimi su un moltiplicatore ghiotto, puntando una mezza moneta sui Dallas Mavericks.
Stiamo osando e lo sappiamo, però:
– se Anthony Davis sta bene (ed è un bel “se”), i Mavs hanno uno dei primi 2-3 giocatori in fatto di versatilità sui due lati del campo
– se Cooper Flagg (scelta numero #1 al draft) mantiene metà delle aspettative che lo circondano e può permettersi il lusso di non dover tirare la carretta da solo, possiamo metterci comodi e goderci lo spettacolo
– se Irving torna nella seconda metà della stagione con anche solo un 90% di forma, il terzetto appena citato può far venire diversi ma di testa
Chiaramente saremo fuori strada al 100%, però ricordatevi di noi nel caso in cui aveste puntato 5€ e le cose dovessero prendere un piega favorevole… ad ogni modo, buon campionato!
Per approfondire.
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