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cronaca

Fuga dalla città. Quanto spazio verde c’è nelle grandi metropoli europee? Poco, ecco il Green City index

Gli sforzi per avvicinarsi ad un modello “environmentally friendly” in un mondo sempre più urbanizzato sono un tema che sta assumendo un’importanza sempre più evidente, allo stesso modo con cui diversi studi si occupano di monitorarne il livello e la presenza sul territorio, in particolar modo per le grandi città.

A tal proposito, recentemente è stato pubblicato un report da parte di Essential Living (www.essentialliving.co.uk), società britannica che si occupa di affitto di proprietà immobiliari, in cui viene misurata la presenza di verde all’interno di venti città europee e che noi di Infodata abbiamo deciso di riproporre graficamente, come siamo soliti fare.

Il metodo utilizzato per classificare queste potenziali (ci auguriamo presto) mete turistiche è basato sull’assegnazione di un valore ponderato per ognuno dei cinque (in realtà sei, perché uno è “doppio”) fattori presi in esame, corrispondenti appunto ad altrettante tipologie di “verde cittadino” che confluiscono poi in un unico valore denominato Green City index.

Nel dettaglio le categorie per cui viene assegnato uno score che va da 0 a 10 (20 per la prima categoria doppia) sono: parchi & giardini (parks & garden), aree naturali (nature areas), parchi gioco (playgrounds), specchi d’acqua (bodies of water) e boschi (forests).

Nei grafici che seguono, per ognuna delle venti città è rappresentato lo score di ogni tipologia con un cerchio colorato secondo un gradiente che spazia dal marrone dei valori più bassi fino al verde per quelli più alti.
Il risultato del Green City Index (somma dei vari fattori) viene poi mostrato sia come grafico a barre sia nella mappa vicina all’intestazione mantenendo la medesima scala cromatica.

Partendo dalla prima categoria gemella costituita da parchi e giardini, Parigi ottiene un punteggio pari a 20 conquistando la prima posizione a due punti di distanza da Barcellona (18), staccata a sua volta di tre punti da Roma, classificatasi terza a quota quindici.

La capitale francese ottiene il primato anche sul fronte dei parchi gioco e degli specchi d’acqua grazie al dieci ottenuto in entrambe le categorie, anche se in condivisione con Stoccolma per la prima e con la coppia formata da Amsterdam e Oslo per la seconda.

C’è invece un netto predominio italiano per quanto riguarda le aree naturali in virtù del punteggio pari a dieci conseguito sia da Roma che da Milano in una categoria dove solo un’altra città (Dublino) ha conseguito uno score pari o superiore ad otto.

L’unico ambito in cui i punteggi sono mediamente molto bassi è quello legato alla presenza di boschi/foreste come dimostra il valore massimo conseguito dalla prima classificata in questa particolare categoria, vale a dire Varsavia a quota sei, seguita poi da Stoccolma a quattro e da altre otto città ferme a tre.

Da queste classifiche legate ai singoli fattori considerati separatamente deriva quindi l’indice complessivo che vede nuovamente primeggiare Parigi come la città con la maggiore presenza di verde tra quelle esaminate, grazie ad uno score totale pari a 40.

Nonostante il gap piuttosto evidente in fatto di parchi & giardini con cui la capitale francese ha nettamente distanziato le altre realtà europee, è da notare come a livello generale il margine con le inseguitrici sia poi stato parzialmente colmato.

Amsterdam, seconda classificata, chiude infatti a quota 37, seguita da Roma (36) sul gradino più basso dell’ipotetico podio, con Milano che si piazza quinta (34) alle spalle di Stoccolma (36).

Sul fronte opposto invece, tra le venti città esaminate, Tallinn e Edimburgo costituiscono la coppia di città meno verdi “grazie” ad un punteggio complessivo pari ad undici, distanziate comunque di pochi punti da Bucarest (12) e Reykjavik (13), anch’esse sotto quota 15.