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cronaca

Come si “costruisce” l’artista musicale di successo? Chiedilo a Spotify

Quello che state per leggere è il primo di una serie di articoli in collaborazione tra gli studenti di Data Science  dell’Università di Milano-Bicocca e noi di Info Data con l’obiettivo di formare gli studenti di data science sull’applicazione dell’analisi dei dati al giornalismo. Ecco cosa abbiamo capito analizzando i dati di un anno di ascolti – il 2017 – su Spotify, il servizio musicale che offre lo streaming on demand di più di 30 milioni di brani delle principali case discografiche internazionali.

 

Il 2017 è stato l’anno di Ed Sheeran e Despacito, gli ascoltatori di tutto il mondo hanno decretato il loro trionfo in cima alle classifiche mondiali con miliardi di views tra Youtube e Spotify. Ma quali caratteristiche li hanno condotti in vetta? Quali sono i dettagli che più influiscono nel destino di un pezzo, distinguendo le Hit di successo dai flop musicali? Un’attenta analisi degli ascolti in scala mondiale ha fatto emergere i punti chiave che contraddistinguono i brani delle canzoni emergenti sui gradini più alti del podio.

 

Quali caratteristiche ti aiutano a diventare un artista di successo?

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Se si vuole mirare a un successo planetario, c’è poco da fare: si deve cantare in inglese. I dati parlano chiaro, i cantanti anglofoni rappresentano più del 90% delle presenze nella top chart. Eccezione fatta per i mesi estivi, in cui l’anima latina sembra prendere il sopravvento e le Hit estive virano sullo spagnolo. Il genere musicale sembra influire parecchio, ovviamente gli artisti pop sono quelli più indicati per un successo immediato, ma anche per quello duraturo? Oltre al genere Pop gli ascoltatori sembrano prediligere il Rap e la musica elettronica. Il cantante ideale deve essere preferibilmente maschio e avere alle sue spalle pochi anni di carriera in campo musicale, il pubblico sembra divertirsi nello scoprire cantanti ancora poco noti ed è sempre possibile per un artista di poca fama farsi spazio nelle classifiche se ha le carte in regola per farlo. Nota curiosa: i cantanti più esperti acquistano posizioni nei mesi natalizi dove forse il fascino del Natale riporta alla mente le voci storiche della musica internazionale.

 

Tracciando l’identikit della canzone ideale del 2017 ci troviamo di fronte ad una Hit scritta da Ed Sheeran e Lous Fonsi, di genere Pop-Rap e molto ballabile ed energetica con un utilizzo limitato di strumenti acustici per favorire un ritmo veloce e travolgente.

 

Dashboard 1

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Il grafico soprastante prende in considerazione la posizione in classifica globale dei diversi brani e permette di osservare la media di ascolti nell’arco del 2017. Si nota il ricambio di canzoni al passaggio di stagione tra l’estate e l’autunno in cui Hit più energetiche lasciano il posto a canzoni più melodiche.

Dashboard

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L’ultima visualizzazione tiene conto delle proprietà musicali dei diversi brani calcolate internamente da un algoritmo proprietario di Spotify che quantificano il grado di acusticità di una canzone, la sua energia, la ballabilità, e la positività trasmessa. Nella parte bassa viene inoltre riportata la durata delle tracce dalla cui analisi emerge che la maggior parte delle canzoni dura circa tre minuti.

I dati riguardano l’anno 2017 e sono il risultato di un complesso processo di integrazione tra varie fonti in campo musicale. Si sono consultate le seguenti fonti: la Spotify Web API per le caratteristiche delle singole canzoni, le classifiche fornite dal sito SpotifyCharts, le pagine inglesi di Wikipedia relative agli artisti e l’applicazione Genius per i testi della canzone. Così facendo si è creato un database a base documentale di dimensione 8.5 GB.

Andando ad analizzare i testi possiamo creare una visualizzazione chiamata wordcloud in cui la dimensione delle parole è data dalla loro frequenza nei brani considerati. Dopo aver eliminato le stopwords, cioè parole con poco significato come articoli e congiunzioni, si è visto che la parola LOVE è la più ricorrente seguita da KNOW e NEED.

Gli autori hanno frequentato il corso di Data Science dell’università Bicocca .
Davide Meloni

Alberto Raimondi 
Silvia Santamaria

Ultimi commenti
  • Stefano Petrini |

    questi grafici servono solo ad evidenziare l’uniformazione della musica, l’inesistente varietà del mercato,l’ignoranza musicale da parte dei produttori,con tutti i danni psicologici ,sociali e artistici a catena che ne derivano,e NON come si costruisce l’artista musicale “di successo”

  • Stefano Petrini |

    questi grafici servono solo ad evidenziare l’uniformazione della musica, l’inesistente varietà del mercato,l’ignoranza musicale da parte dei produttori,con tutti i danni psicologici ,sociali e artistici a catena che ne derivano,e NON come si costruisce l’artista musicale “di successo”

  • domenico briscese |

    interessante analisi, ma mi sorge spontanea una domanda. Da quest’analisi i vari siti di musica gratis, sfruttano tali caratteristiche per veicolari i gusti degli ascoltatori? decretando loro stessi il successo o meno di un brano?o almeno influenzandolo sensibilmente ?

  • domenico briscese |

    interessante analisi, ma mi sorge spontanea una domanda. Da quest’analisi i vari siti di musica gratis, sfruttano tali caratteristiche per veicolari i gusti degli ascoltatori? decretando loro stessi il successo o meno di un brano?o almeno influenzandolo sensibilmente ?

  • Diego |

    Quindi per un successo garantito basta eseguire l’esercizio che si faceva al corso di letteratura, con dieci parole si doveva creare un racconto, ora con dieci parole estratte da questo big data si potrebbe partecipare al prossimo Sanremo!

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