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economia

Dove vanno a finire i soldi dell’Unione europea?

La ripartizione della spesa da parte delle pubbliche amministrazioni è sempre uno dei temi più caldi quando si tratta di misurare il livello di attenzione da parte di un paese nei confronti dei cittadini.

In attesa dei numeri per il 2017, Eurostat ha pubblicato i dati per il 2016 relativamente alle principali voci di spesa pubblica misurate in termini di punti percentuali rispetto al prodotto interno lordo (GDP, Gross Domestic Product).

Quello che ne emerge è che la Previdenza Sociale risulta essere l’ambito sul quale viene investito la percentuale maggiore del PIL.

Nell’infografica che segue (ottimizzata per una visualizzazione orizzontale su dispositivi mobili), in alto sono riportate le medie calcolate sui singoli paesi europei per le principali voci della spesa pubblica.
A seguire, sulla sinistra ogni nazione è rappresentata da un cerchio tanto più grande quanto è maggiore il valore in % del prodotto interno lordo, mentre sulla destra, il valore espresso dall’istogramma è segmentato per colore a seconda delle varie funzioni.
Cliccando su ciascuna delle dieci voci, i due grafici sottostanti verranno filtrati per la funzione selezionata; i marker circolari della mappa saranno quindi dello stesso colore dell’indicatore selezionato, così come saranno rappresentate le sole porzioni di istogramma relative alla funzione di interesse.

 

Come indicato sia dal valore medio complessivo (19,1% del GDP) sia dalle singole porzioni dell’istogramma (segmenti viola) che per ogni paese rappresentano il segmento più corposo, la Previdenza Sociale è il fulcro della spesa pubblica andando a toccare direttamente diversi ambiti come ad esempio la cura degli anziani, dei disabili e dei disoccupati.

La nazione che ha investito maggiormente in questo ambito è stata la Finlandia con una spesa superiore ad un quarto del prodotto interno lordo (25,6%), seguita da Francia (24,4%) e Danimarca (23,4%).

Oltre alla Previdenza Sociale, staccata nettamente dalle altre voci prese in esame da più di dieci punti percentuali, esaminando il continente europeo nella sua interezza seguono Salute (7,1%), Servizi Pubblici Generali (6%), Istruzione (4,7%) e Affari Economici (4%), tutte sopra alla soglia del 2% che di fatto separa invece le altre voci analizzate.

Sul fronte della Salute, al primo posto si è piazzata la Norvegia (8,7%), seguita dalla sopra citata coppia composta da Danimarca (prima dell’Unione Europea con 8,6%) e Francia (8,1%), mentre per quanto riguarda il tema dei Servizi Pubblici Generali il quadro è totalmente diverso con le tre nazioni precedenti collocate approssimativamente nella fascia centrale della graduatoria che vede in testa Grecia (9,2%), Croazia (8,8%) e Portogallo (8,3%).

I paesi del nord si sono invece suddivisi tutte le prime posizioni nella classifica dell’Istruzione condotta da Islanda (7,1%), Danimarca (6,9%) e Svezia (6,6%), e nella quale l’Italia figura al quint’ultimo posto con solo il 3,9% del prodotto interno lordo.

Complessivamente, dando uno sguardo a tutte e dieci le voci esaminate, è interessante notare come ci siano almeno sei nazioni che investono più della metà del proprio PIL in questi ambiti della spesa pubblica e, se si tralasciasse qualche decimo di punto percentuale, questi paesi potrebbero essere addirittura nove.

Francia e Finlandia, prime per somma complessiva, spendono più del 55%, mentre Danimarca (53,6%), Belgio (53%), Norvegia (50,8%) e Austria (50,7%) completano il sestetto di stati con investimenti superiori alla metà del Prodotto Interno Lordo; l’Italia (49,5%) è invece una delle tre nazioni (assieme a Grecia e Svezia) che si colloca un filo sotto il 50%.

All’estremo opposto, l’Irlanda risulta essere il paese che spende nettamente meno su tutto il territorio europeo.
Con poco più di un quarto del Prodotto Interno Lordo, il 27% complessivo della spesa pubblica irlandese è decisamente inferiore anche agli altri valori che chiudono la graduatoria continentale rappresentati dal Romania (33,8%) e Lituania (34,3%).