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economia

Perché nei Paesi ricchi calano le tasse per l’ambiente (e contro l’inquinamento)?

Articolo uscito il 25 gennaio 2020

L’Ocse  ha dedicato una sezione speciale del rapporto alle tasse Revenue Statistics 2019 all’ambiente. Il dato in percentuale varia molto. Nel 2017 si passa dal 2,8% sul totale delle entrate negli Stati Uniti al 12,5% di Slovenia e Turchia. Gli autori dello studio ricordano che “dal 1995 le nazioni dei Paesi più ricchi non hanno spostato una quota superiore delle loro entrate verso tasse relative all’ambiente”.

A partire dal 1995, al contrario, la fetta di risorse fiscali che arrivano da questa fonte è calato: anche in Italia,  anche se fra le nazioni sviluppate registriamo uno dei maggiori livelli in questo senso. Nel nostro caso infatti non si è trattato tanto di un calo assoluto. Dal 1995 al 2005 queste genere di entrate sono passate dal valere il 3,6 al 2,9% del Pil, ma negli anni più recenti sono praticamente tornate dov’erano rimaste allo stesso livello. A crescere più rapidamente sono state altre tasse.

Come sottolinea il rapporto, infatti, “in termini monetari la maggior quantità di risorse raccolte, in dollari a parità di potere d’acquisto, sono arrivate dagli Stati Uniti” con circa 121 miliardi di dollari nel 2016, mentre l’Italia è arrivata dopo con un filo meno di 70 miliardi.

La maggior parte di queste entrate arrivano dall’energia e in particolari dai combustibili per veicoli, a seguire le tasse sui trasporti, mentre quelle sull’inquinamento o sulle risorse “giocano un ruolo minore”. Si tratta di una situazione tutto sommato simile a quella di un quarto di secolo fa, si legge ancora, quando le proporzioni fra i diversi tipi di tasse ambientali non erano poi così diverse rispetto a così.

Nello specifico, si tratta di interventi che “nella letteratura economica esistono allo scopo di […] ridurre comportamenti nocivi per l’ambiente” colpendo le esternalità negative generate da alcune attività economiche. Alcuni esempi comprendono  l’energia, i trasporti, l’inquinamento, l’uso delle risorse naturali come la pesca o l’estrazione, e così via.