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cronaca

Diritto all’informazione e coronavirus: perché è stato sospeso temporaneamente il Foia?

L’emergenza Coronavirus mette sul tavolo alcune questioni legate alla sospensione temporanea o alla limitazione di alcuni diritti fondamentali, nel mondo come in Italia. In uno stato d’emergenza però i poteri non devono mai essere utilizzati per soffocare la libertà di stampa.

Il dibattito si concentra su temi come il diritto alla privacy dei cittadini e della possibilità di tracciamento per contenere la diffusione del virus, ma si inizia anche a parlare della sospensione del diritto di accesso alle informazioni prodotte e detenute dalle amministrazioni.

L’accesso alle informazioni nell’Italia del Coronavirus

Il decreto-legge Cura Italia del 17 marzo 2020 specifica che le amministrazioni pubbliche sospenderanno le risposte a richieste di accesso documentale (legge 241/1990), civico e civico generalizzato (d.lgs. 33/2013) che non hanno carattere di “indifferibilità e urgenza” fino al 31 maggio 2020 (art. 67.3).

Sullo stesso tema, il Dipartimento della Funzione Pubblica, attraverso un comunicato del 27 marzo 2020 annuncia la sospensione delle richieste di accesso documentale fino al 15 aprile 2020. Nessun riferimento invece alle altre due tipologie di accesso esistenti nell’ordinamento italiano, maggiormente significative perché permettono a chiunque di richiedere dati e informazioni rilevanti.

Uno scenario troppo confuso, in un momento in cui servirebbe invece la massima trasparenza e chiarezza per tutti. Alcune istanze di accesso inoltrate nello svolgimento del nostro lavoro hanno ricevuto risposte diverse: molte saranno prese in considerazione dopo il 15 aprile, altre dopo il 31 maggio. Oltre a ciò, non è possibile avere contezza precisa di quali temi possano essere definiti “indifferibili e urgenti”: è possibile ricevere risposta se si richiedono dati sull’emergenza Covid-19? L’accesso alle informazioni in ambito sanitario è garantito?

In una situazione come quella attuale, in cui il sistema sanitario italiano è allo stremo ed è necessario agire in tempi molto rapidi, non possiamo infatti pensare di sacrificare la trasparenza sull’altare dell’emergenza. I cittadini e i giornalisti che ci tengono informati ogni giorno devono poter esercitare l’accesso alle informazioni, un diritto fondamentale soprattutto in frangenti come quello che stiamo attraversando – nel quale è difficile escludere un alto rischio illeciti nascosti sotto il cappello dell’emergenza. Il diritto di accesso è uno strumento essenziale per monitorare la trasparenza e l’accountability del governo, delle regioni e degli enti locali anche più piccoli proprio nella gestione di accadimenti come questo. Le scelte e le azioni del governo di oggi sono infatti fondamentali per il nostro futuro, e non possiamo permetterci di lasciare che si compiano senza la possibilità di conoscerne i contenuti e le responsabilità.

Laura Carrer è responsabile FOIA di Transparency Italia

Ultimi commenti
  • cristiano maugeri |

    mi scusi ma non sono convinto che la sua riflessione sia esatta. il dipartimento funzione pubblica parla del 15 aprile (qui il link https://bit.ly/39JH7Jy )
    inoltre l’articolo 67 fa riferimento ad uno specifico tipo di enti.
    probabilmente mi sbaglio, ma credo sia utile segnalarlo.
    grazie
    Cristiano Maugeri

  • a |

    Come sia possibile, in questo Paese, tentare di far lavorare la P.A., è e sarà ancora più in futuro materia di studio approfondito. Leggere, sentirsi rispondere, ascoltare storie, su quanto la P.A. non sia in grado di lavorare accampando la scusa della pandemia COVID 19, è qualcosa che fa ribollire il sangue e farlo scorrere dai timpani. Il sistema Giustizia funziona talmente bene che, qualora lo si curasse come Nagasaki o Hiroshima, in seguito sarebbe più semplice che qualcosa funzioni a dovere; posso enumerare sulle dita di una mano le volte in cui la Legge ha seguito la Legge. L’amministrazione è paraventata dalla pandemia, ma continua a riscuotere emolumenti, producendo zero o danni, ma costando come se realizzasse qualcosa d’utile. Se non fosse che questo è un virus democratico e non selettivo, augurerei a queste paese pandemie ogni semestre, fosse la volta buona.

  • Mauro |

    Che si ripristini subito il diritto all’informazione.
    Non siamo in dittatura. “Oppure ci siamo ?”
    Noi Cittadini siamo stufi . Basta!!!!!

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