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politica

Sei giovane e cerchi lavoro? Ecco dove dovresti emigrare (in Italia)

 

Altrettanto e probabilmente anche più importante è lo stato dell’economia. Che molti emigrino verso il Nord – se non proprio all’estero – non è un caso, ma la conseguenza del fatto che lì i redditi sono ben maggiori ed è assai più facile trovare lavoro. Nella provincia di Milano per esempio il reddito per abitante è oltre triplo rispetto  a quella di Agrigento, e oltre il 75% dei 25-34enni ha un impiego. Andando a Benevento, d’altra parte, il rapporto s’inverte quasi e quasi il 70% invece non lavora.

Proviamo allora ad aggiungere questo ingrediente alla nostra ricetta: quali sono le aree dove ci sono più giovani e insieme più lavoro? Qui le possibilità diventano diverse, a secondo di quanto valore diamo all’uno o l’altro fattore. Se il primo elemento in assoluto dev’essere il mercato del lavoro, allora una buona scelta potrebbe essere Vicenza. Si tratta di una provincia dove l’83% dei 25-34enni ha un posto – in effetti il valore più elevato di tutte –, mentre la fetta di giovani resta intorno alla media italiana. Se volessimo considerare solo quanti giovani ci sono potremmo andare a Crotone, ma per il lavoro la situazione sarebbe tutt’altro che ideale: qui risulta avere un posto appena più di un 25-34enne ogni tre.

Altri luoghi da considerare, andando però nel senso di mercati del lavoro un po’ peggiori, sono Teramo e Latina. Nel capoluogo di provincia abruzzese la percentuale di giovani comincia a diventare superiore alla media nazionale, con il tasso di occupazione comunque intorno al 70%. A Latina d’altra parte gli adulti under 35 arrivano al 19%, ma la perdita in termini di possibilità di lavorare diventa davvero significativa.

Esistono poi anche esempi opposti, ovvero di luoghi particolarmente ostili secondo queste metriche e che quindi ospitano oggi sia pochi giovani che un mercato del lavoro nemmeno troppo efficiente. Due esempi sono Ferrara e Sassari. La provincia in Emilia-Romagna riguarda soprattutto il primo aspetto, tanto che in effetti risulta come l’area con il minor numero di giovani adulti in assoluto. Sassari per parte sua risulta avere un tasso di occupazione giovanile relativamente basso, ma senza avere neppure un numero elevato di under 35 a compensare.

Nel grafico che segue, ogni bolla rappresenta una provincia. Tanto più esse si posizionano verso destra, tanto maggiore è la fetta di 25-34enni che lavora. Più invece una bolla si sposta in alto, tanto maggiore è la percentuale di 18-34enni sul totale della popolazione. Le province che si posizionano più in alto e a destra sopra la linea nera sono quella in cui la combinazione di questi due fattori è più favorevole ai giovani, e viceversa.

 

Seconda puntata. Segue… La prima puntata la trovate qui.