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economia

Chi prende il reddito di cittadinanza? Poche persone e al Sud. La mappa comunale

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È stato uno dei cavalli di battaglia del vecchio governo, lo sarà certamente anche del prossimo, non foss’altro perché il principale azionista della maggioranza era e resta il Movimento 5 Stelle. Il quale del reddito di cittadinanza ha fatto uno dei principali punti del proprio programma. Ma quanto e soprattutto dove sta incidendo questo provvedimento? Quante sono, in altre parole, le persone che lo stanno percependo sul totale di coloro che sono fuori dal mercato del lavoro? E dove vivono?

La risposta sintetica a queste domande è poche e al Sud.

 

 

I territori colorati di arancione sono quelli con un’incidenza superiore alla media nazionale del 6,02%, quelli in blu presentano invece un dato inferiore. I filtri regione e provincia consentono di zoomare su un singolo territorio.

 

Come si può osservare dalla mappa, le incidenze superiori alla media si concentrano soprattutto nelle regioni del Sud. In particolare, è la Calabria la regione in cui è più frequente incontrare un’incidenza dei percettori del reddito di cittadinanza superiore alla media nazionale. Al contrario, in Trentino Alto Adige sono appena quattro i comuni con un risultato superiore alla media. Anche se va detto che mancano i dati relativi a molte realtà, specie nella provincia autonoma di Bolzano.

 

Bene, ma come si è arrivati alla costruzione di questa mappa? Infodata è partita dalla mappa di chi non ha un lavoro calcolata su base comunale. Ovvero dalla percentuale di coloro che nel 2018 non hanno dichiarato un reddito sul totale dei residenti nella fascia di età 15-64, aggiornato al 1 gennaio dello stesso anno. Il dato è stato elaborato incrociando numeri del ministero dell’Economia e dell’Istat. Il risultato era la percentuale di disoccupati e inoccupati sul totale della popolazione presa in considerazione. È ovvio che, avendo calcolato gli occupati come coloro che hanno presentato una dichiarazione dei redditi, sono esclusi i lavoratori in nero. E del resto non esiste qualcosa come un censimento dei lavoratori in nero.

 

Tutto ciò premesso, dalla percentuale di chi non ha un lavoro su base comunale si è ricavato il numero assoluto di disoccupati e inoccupati su base comunale. Incrociandolo con il dato Inps relativo alle persone la cui domanda di reddito di cittadinanza è stata accolta, aggiornato a luglio 2019, Infodata ha ottenuto la percentuale di chi non ha un lavoro e percepisce il RdC. A livello nazionale, come accennato, si tratta del 6,02%.

È bene specificare che per ricevere il reddito di cittadinanza bisogna essere disoccupati, ovvero essere iscritti ai centri per l’impiego ed aver firmato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Ma, per come è articolato, nulla vieta ad una casalinga che abbia tutto l’interesse di rimanere tale di iscriversi ai centri per l’impiego, frequentare eventualmente corsi di formazione e rifiutare ogni offerta di lavoro. Ricevendo però, nel frattempo, un sussidio. Ancora, nel computo ci sono anche gli studenti delle superiori e delle università, che per ovvie ragioni non dichiarano un reddito. Oltre a persone che sono inoccupate e vogliono restare tali. E soggetti che continuano a lavorare anche una volta compiuti i 65 anni.

Tutto questo per dire che quella di Infodata rimane un’approssimazione giornalistica. Che serve, però, a capire quanto e dove si concentrino i beneficiari del reddito di cittadinanza. Detto questo, ogni ulteriore considerazione viene lasciata ai lettori.