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economia

Spumante, Italia prima esportatrice in Europa, ma seconda per fatturato

Se avete brindato al nuovo anno all’estero stappando una bottiglia prodotta all’interno dell’Unione Europa, c’è un 45% di possibilità che abbiate sorseggiato un vino italiano. Sì, nel 2016 i produttori italiani di vini bianchi frizzanti hanno rappresentato il 45% delle esportazioni UE di bollicine. In numeri assoluti, secondo Eurostat, si è trattato di 335 milioni di litri.

 

Una quota che fa dell’Italia il primo esportatore europeo di sparkling wines, appunto bianchi frizzanti, per quantità. Ma non per fatturato. In questo caso, infatti, “vincono” i francesi. I produttori transalpini hanno fatturato qualcosa come 2,9 miliardi di euro, contro gli 1,2 dei colleghi italiani. Pronunciare la parola ‘champagne’, pare di capire, fa impennare il prezzo. Ma tant’è. Ecco la situazione complessiva:

 

 

 

Le dimensioni dei rettangoli sulla treemap rappresentano l’export di bianchi frizzanti in termini di litri. Il colore, invece, rappresenta il fatturato. Per questo, appunto, l’area che rappresenta la Francia ha una tonalità più scura di quella dedicata al nostro Paese.

 

Terza potenza europea per quanto riguarda la produzione di bollicine è la Spagna. Dalle cantine iberiche nel 2016 sono partiti 168 milioni di litri, per un fatturato di 430 milioni di euro. Da notare, sottolinea Eurostat, che le prime tre nazioni esportatrici di vini bianchi frizzanti rappresentano una quota di mercato pari al 91% del totale.

 

Quarto posto, con 32 milioni di litri e 113 milioni di fatturato, per la Germania. Che, evidentemente, non si dedica solo alla birra. Detto che l’Italia è la prima esportatrice di spumanti, resta da capire dove vengano vendute tutte queste bottiglie. La risposta è contenuta in questa mappa:

 

 

 

In questo caso, più è scuro il colore, maggiore è la quantità di spumante importata dall’Italia. Il primo mercato è rappresentato dalla Gran Bretagna, dove nel 2016 sono arrivati 107 milioni di litri di bianchi frizzanti made in Italy. Quota pari ad un terzo del totale, per un fatturato pari a 366 milioni di euro, che però potrebbe essere messo a rischio dalla Brexit.

 

Il secondo mercato per le bollicine italiane è quello americano, che due anni fa ha assorbito 63 milioni di litri per una spesa complessiva di 254 milioni di euro. C’è quindi la Germania, che nel 2016 ha importato 24 milioni di litri di vino bianco frizzante italiano, per un importo complessivo pari a 92 milioni di euro.

 

Al quarto posto la Francia. Che, nonostante rappresenti il principale concorrente delle cantine italiane, è anche un mercato importante per le aziende italiane. Oltralpe nel 2016 sono stati spediti 20 milioni di litri di bollicine, per un importo complessivo che ha sfiorato i 40 milioni di euro. Certo, pochi per colmare il gap a livello di fatturato. Ma ai produttori nostrani farà certo piacere sapere che ci sono francesi che preferiscono brindare italiano.