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politica

Il bilancio Ue: come è e come sarà

Ogni re sta suonando le trombe, schierando le truppe e agitando le insegne per suonarsele di santa ragione, tutti contro tutti». È la metafora con cui un diplomatico riassume il dibattito in corso in vista della proposta della Commissione europea sul prossimo Quadro finanziario pluriennale (Qfp o Mff nell’acronimo inglese) dal 2021 in avanti, il primo dopo Brexit. Formalmente sarà presentata a maggio 2018 «ma il momento di incidere nel dibattito è ora, prima che la Commissione consolidi le proprie idee e presenti la sua proposta» ha detto qualche giorno fa Nicola De Michelis, capo di gabinetto della commissaria alle Politiche regionali, Corinna Cretu, in audizione all’Europarlamento. L’esortazione era per i governi, i parlamenti nazionali e le regioni, perché facciano sentire le proprie voci a difesa dell’unica politica Ue redistributiva, insieme a quella agricola. Non è un caso che agricoltura e coesione rappresentino insieme più dei due terzi dell’intero budget e, dunque, siano i principali obiettivi quando si parla di tagli.