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cronaca

Nord Corea, scopri fin dove si spinge la potenza dell’arsenale di Kim Jong Un

Quali sono le armi che potrebbero essere utilizzate se il conflitto si trasformasse in qualcosa di più che un terrificante annuncio? Partiamo dalla cronaca: il missile che ha sorvolato martedì 29 agosto il Giappone, il primo disegnato per trasportare una testata atomica, è l’ultimo dei vettori balistici testati dalla Corea del Nord dal 1984, quando al potere c’era Kim Il-sung, “presidente eterno” e fondatore della nazione, nonno dell’attuale leader Kim Jong-un. Il 2017 ha visto 22 lanci, in base alle proiezioni del Center for Strategic & International Studies, già oltre i 21 record dello scorso anno.

 Nell’Info Data è possibile calcolare fin dove può colpire l’arsenale nordcoreano. Si scelgono i missili e nella mappa sono indicati i bersagli potenziali in base alla gittata

 

 

La minaccia nordcoreana si materializza poi con l’incubo di 20 ordigni nucleari pronti a replicare agli attacchi nemici. Le stime dell’intelligence di Seul, scrive l’Ansa, sono prudenziali dato che, ad esempio, l’Institute for Science and International Security ha ipotizzato che a fine 2016 il Nord avesse un totale di 33 kg di plutonio, 175-645 kg di uranio arricchito e 13-30 testate nucleari già pronte. Dal 2006 a oggi, Pyongyang ha effettuato 5 test atomici: gli analisti valutano necessaria una sesta detonazione al servizio dei programmi di miniaturizzazione delle testate per armare un missile intercontinentale capace di “raggiungere le coste del nemico imperialista Usa”.  Nel ricco arsenale nordcoreano, fatto di numerose migliaia di pezzi, si trovano missili tipo Cruise (Kh-35, Kn-01) in grado di coprire 150-260 km, vettori balistici a breve raggio (varianti di Scud, Kn-17, Kn-02) da 150-1.000 km di gittata e missili di medio raggio (Hwasong-7, No-Dong) da 1.000-1.500 km. L’elenco prosegue con i Kn-11/kn-15 (da 900-2.000 km), i Bm-25 Musudan (orgoglio ‘made in Dprk’ da 4.500 km), gli Hwasong-12 (4.500 km), i Taepodong-1 da 2.000-5.000 km, i Hwasong-14 da potenziali 7.000-8.000 km e, infine, i Taepodong-2/Unha-3 da 4-15.000 km e usati come razzi nel 2009 per la messa in orbita il presunto “primo satellite”, molto probabilmente una semplice scatola di ferro. Poi ci sono i missili balistici a lancio sottomarino: ’38 North’, think tank del US-Korea Institute della Johns Hopkins University di Washington, sostiene che con modifiche o miglioramenti a sistemi di lancio o sviluppo, una versione più avanzata del Pukguksong-1 se lanciato sotto costa nemica, sarebbe pressoché impossibile da intercettare.

 

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