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finanza

Perché l’auto fa il boom di utili e ricavi ma la Borsa è fredda

Il primo semestre per il settore auto in Europa si è chiuso con risultati decisamente positivi. Stando a un’elaborazione che Il Sole 24 Ore ha fatto su dati S&P Market Intelligence le 10 maggiori società del settore in Europa hanno registrato un giro d’affari di 432,9 miliardi di euro nella prima metà di quest’anno. Circa il 7% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del 4% in più rispetto al semestre precedente. La crescita dei ricavi si è accompagnata a una contestuale crescita dei profitti. A livello aggregato l’utile operativo delle 10 big europee si è attestato a 35 miliardi di euro (+25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) mentre l’utile netto è stato di 26,2 miliardi di euro (+39%). Circa un miliardo in più di quanto messo in conto dal consensus degli analisti. A fronte di questi numeri ci si sarebbe aspettati un exploit del settore in Borsa. Così non è stato. In Europa il comparto ha perso circa il 4% del suo valore da inizio anno in controtendenza rispetto al resto del mercato (l’indice continentale Stoxx 600 ha guadagnato il 4% da inizio anno). Su questa performance hanno pesato in particolar modo le vendite che hanno penalizzato le big tedesche dell’auto, il cui peso in termini di capitalizzazione è preponderante, fiaccate dagli strascichi dello scandalo “Dieselgate” e dalla recente inchiesta dell’Antitrust Ue. Non tutti i titoli di comparto auto sono in ribasso da inizio anno (Fca ha guadagnato il 15%, Psa il 17%) ma nel complesso la valutazione che il mercato azionario dà alle principali case automobilistiche non riflette la crescita testimoniata dai conti societari. Il rapporto tra prezzo e utili attesi dei titoli del paniere S&P Europe 350 Auto è oggi pari a 7,24 volte. Ben al di sotto della media degli ultimi cinque anni che è pari a nove volte.

Nei grafici preparati da Active Value Advisors per Infodata Blog una panoramica delle maggiori società europee del settore Auto secondo i principali indicatori di bilancio e di mercato e un focus sulle singole società con le previsioni future sull’andamento dei ricavi implicite nel valore delle azioni in Borsa.