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In Serie A c’è sempre meno concorrenza: l’indice di “competitive balance”

Il competitive balance non è un concetto astratto, perchè dal grado di equilibrio e di “contendibilità” interna si misura l’appeal di un prodotto sportivo, il suo gradimento per gli appassionati e in ultima analisi il suo valore per sponsor e tv. Negli Stati Uniti il competitive balance è il principio in base al quale sono state fissate le regole basilari per disciplinare gli sport professionistici (dal draft al salary cap). Per gli americani solo una manifestazione in cui, prima o poi, tutti i partecipanti hanno la chance di vincere, vale la pena di essere seguita. Tra i cinque principali campionati europei la Ligue 1 francese è quella in cui c’è maggiore contesa (55%), al netto della forza del Psg qatariota che si è accaparrato il titolo transalpino nelle ultime quattro stagioni. In Bundesliga, la forza trainante di Bayern Monaco e Borussia Dortmund ha invece spinto l’indice di competitive balance sotto il 50 per cento e precisamente al 48 per cento. In pratica, in Germania le cinque squadre messe peggio conquistano meno della metà dei punti delle cinque big. Tra i cinque principali campionati europei la Ligue 1 francese è quella in cui c’è maggiore contesa (55%), al netto della forza del Psg qatariota che si è accaparrato il titolo transalpino nelle ultime quattro stagioni.
La Serie A, infine, mostra un parametro di competitive balance del 45,6% tra i più scarsi del panorama internazionale, peraltro crollato nella stagione 2016/17, in cui il punteggio accumulato dalle cinque squadre peggio posizionate (86 punti) equivale al 32% di quello raggiunto da Juve, Roma, Napolim Inter e Milan

Articolo sul Sole 24 Ore del 25 febbraio 2017