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finanza

Dal 2007 Dai livelli pre-crisi le società europee hanno ridotto gli utili del 27%. La forbice con gli Usa

È evidentemente il destino dell’Europa quello di inseguire gli Stati Uniti nella battaglia sugli utili. E non si tratta soltanto un semplice effetto di calendario – visto che la earning season di Wall Street è ufficiosamente iniziata lunedì con il gigante dell’alluminio Alcoa, mentre per entrare nel vivo in Europa si dovrà attendere fine mese – ma di una questione di sostanza: le aziende americane stanno già macinando profitti dopo la pausa che si sono concesse a cavallo fra il 2015 e il 2016. Quelle del Vecchio Continente lo faranno, e non è certo detto che raggiungeranno la «lepre».
Il primo dato che fa emergere il ritardo balza immediatamente agli occhi: mentre per le società che compongono l’indice S&P 500 di New York, secondo le stime raccolte fra gli analisti da Thomson Reuters I/B/E/S, il ritorno alla crescita degli utili è avvenuto già nel terzo trimestre del 2016 (con un +4,3% rispetto a 12 mesi prima), per lo Stoxx 600 paneuropeo la ripresa potrebbe avvenire con 3 mesi di ritardo, cioè nell’ultimo quarto dell’anno appena concluso. La svolta rischia però di essere ancora una volta tardiva, perché se la corporate Usa chiuderà il 2016 con un pur modesto incremento dei profitti rispetto all’anno precedente (+0,9%), da questa parte dell’Atlantico si registrerà invece un altro anno di frenata per i bilanci societari (-1,7%).

Articolo sul Sole 24 Ore del 11 gennaio 2017