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economia

Tagli all'università: in 5 anni persi 2 miliardi (il 15% in entrate strutturali)


34,2%, è il rapporto tra entrate e trasferimenti del 2015, mentre nel 2010 era del 26%
15%, è la percentuale di entrate strutturali che l’università italiana ha perso dal 2010 al 2015
-6,5%, è la percentuale di iscritti persi nei 5 anni accademici
Si tirano le somme nelle casse delle università italiane che dal 2010 al 2015 hanno visto una perdita delle proprie “entrate strutturali” pari al 15% e fatto tagli dell’11,5% nelle uscite (personale ridotto del 13,8%). Le spese per i “servizi agli studenti” hanno avuto invece, in questo range temporale, una crescita del 2%. Stessa situazione di crescita anche nelle “spese di funzionamento”: +7,5% nelle spese per utenze (gas, elettricità, acqua e telefonia) e +7% per le pulizie.
In questa situazione l’autofinanziamento è sempre più importante perchè il rapporto tra entrate proprie e trasferimenti è passato dal 26% del 2010 al 34,2% del 2015 e si deve confrontare con un taglio al fondo di finanziamento ordinario (FFO) dal 2010 pari ad 1 miliardo di euro. In negativo risultano anche gli iscritti, diminuiti del 6,5% in questi cinque anni accademici.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 08/02/2016, pagina 4