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economia

Export/import: l’Italia perde 42 miliardi l’anno a causa di strutture di distribuzione antiquate

Rimuovere gli ostacoli logistici se si vuole tornare a crescere come sistema Paese. È questo l’appello lanciato alla classe politica dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, al Forum internazionale Conftrasporto in programma, ieri e oggi, a Cernobbio, sul lago di Como. «Se vogliamo trasformare – dice Sangalli – i primi segnali di ripresa in una crescita forte e robusta dobbiamo al più presto eliminare le inefficienze che colpiscono il sistema dei trasporti, in particolare il trasporto merci». Purtroppo, in Italia, le strutture materiali e immateriali per la distribuzione delle merci non sono al passo con i tempi e infatti dal 2007 a oggi il trasporto merci nel suo complesso – su gomma, rotaia, mare e aereo – si è ridotto di quasi il 18%, ben più del calo del Pil (-6,6%). E non è solo colpa della crisi. Secondo uno studio elaborato da Confcommercio, illustrato a Cernobbio, l’inefficienza logistica che interessa tutte le modalità di trasporto costa all’Italia circa 42 miliardi di euro l’anno di Pil.

L’inefficienza logistica italiana nelle operazioni di export/import costa ogni anno 42 miliardi di Pil mancato. Le differenze nelle tempistiche per la distribuzione delle merci al confronto con gli Stati europei sono enormi: mediamente le operazioni di export/import nei porti italiani impiegano 18,5 giorni, contro i 9,5 della Spagna, gli 8,5 del Belgio, gli 8,2 della Gremania e i 6,5 dell’Olanda.

Tratto da Il Sole 24 ORE del 13/10/2015, pagina 13