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Ad Angus Deaton di Princeton il Nobel per l’economia. “Gli open data possono cambiare le regole del gioco”

Il premio Nobel 2015 per l’Economia è stato assegnato a Angus Deaton per i suoi studi sui consumi, la povertà ed il welfare. Lo ha annunciato l’Accademia Reale delle Scienze di Svezia. Nato a Edinburgo 70 anni fa, Deaton è un’economista scozzese (ma con passaporto americano) e insegna Economia all’università americana di Princeton. Il prestigioso riconoscimento è assegnato dalla Banca Centrale di Svezia. «Per progettare una politica economica che promuova il benessere e riduca la povertà, dobbiamo prima capire le scelte di consumo individuali. Più di chiunque altro, Angus Deaton ha ha ampliato e migliorato questa comprensione», si legge nelle motivazione al prestigioso riconoscimento assegnato dalla Banca Centrale di Svezia (Sveriges Riksbank) con un fondo speciale in memoria di Alfred Nobel. Qui l’articolo su Il Sole 24 Ore .

 

I dati pubblici come game changer

Ma Angus Deaton è anche un promotore degli open data e della diffusione dei dati. Nel 2010 nel corso della giornata mondiale della statistica al Fondo Monetario Internazionale Angus Deaton ha ricordato una serie di iniziative di statistica di successo che hanno drasticamente cambiato il modo di misurare “Il mondo del benessere”. A suo avviso, i due programmi più importanti che hanno notevolmente ampliato contenuti nelle statistiche di benessere “al di là del reddito” sono la International Comparison Program , sviluppata nel 2005, e l’iniziativa Open Data, lanciato dalla Banca Mondiale nel mese di aprile del 2010.

Secondo Deaton la nuova politica di dati Open Data promossa dalla Banca Mondiale che intende offirre dataset pubblici a titolo gratuito a tutti gli utenti (ad esempio, tutti i dati in World Development Indicators) può rappresentare un cambio di passo (game changer). Secondo il premio Nobel aumentare l’accesso alle informazioni ha anche il vantaggio di migliorare la qualità dei dati. Dataset come l’Iniziativa Open Data e il programma di confronto internazionale “hanno cambiato la nostra visione del mondo, in particolare sulla disuguaglianza,” ha detto.

“In un mondo con l’HIV / AIDS e in cui la salute sta diventando un grande obiettivo in tutto il mondo – si legge nel sito del Fmi –  non abbiamo i dati di base che abbiamo bisogno di monitorare ciò che accade”, ha osservato.

Qui trovate il suo studio Income, Aging, Health and Wellbeing Around the World: Evidence from the Gallup World Poll  da cui è tratto il grafico in foto.