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politica

Lavoro, 61mila nuovi contratti ma a giugno per il tempo indeterminato il saldo è negativo

 

E’ in vigore dal 7 marzo il Jobs Act.  A giugno, i dati ricavabili dal Sistema Informativo delle Comunicazioni obbligatorie gestito dal ministero del Lavoro evidenziano un incremento dei contratti di lavoro, cresciuti di 61mila unità, che corrisponde alla differenza tra le attivazioni di nuovi contratti (821.544) e le cessazioni (760.446).

Dall’inizio dell’anno la percentuale di contratti a tempo indeterminato rappresenta il 21,90% delle attivazioni, contro il 17,11% del primo semestre 2014. Tuttavia giugno si è chiuso con un saldo occupazionale positivo di 61.098 contratti, trainato quasi esclusivamente dai contratti a tempo determinato, poichè per la prima volta dall’inizio dell’anno si è registrato un dato negativo proprio per i contratti a tempo indeterminato: le cessazioni sono state 9.768 in più delle attivazioni.

Dei nuovi contratti, 145mila sono a tempo indeterminato, 565mila a tempo determinato, 26mila sono contratti di apprendistato. Le collaborazioni contano 26mila unità, e le altre forme di lavoro 50mila. Qui l’articolo su Sole 24 Ore. 

Il 7 marzo è entrato in vigore il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti previsto dal Jobs act, che non prevede la reintegra in caso di licenziamento economico.

Dal primo gennaio, inoltre, le imprese che assumono in maniera stabile godono di sgravi contributivi fino a 8.000 euro annui per tre anni