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economia

I fattori che possono innescare Grexit: fuga di depositi, sofferenze bancarie e scadenze

L’inattesa scelta del governo greco di rivedere la squadra di negoziatori che sta trattando un difficilissimo accordo con i creditori internazionali è stata accolta con cautela a Bruxelles. C’è apprezzamento perché il rimpasto potrebbe ridare nuova lena alle discussioni tecniche, ma rimane da colmare tra le parti un importante divario politico. 

Tra le negoziazioni coi creditori e i cambiamenti al Governo, il rischio Grexit è ancora acceso e l’infografica mostra i tre fattori che potrebbero causare l’uscita di Atene dalla moneta unica. La fuga di depositi di privati ed aziende è un elemento importante, in diminuzione da ottobre 2014, ma che ha portato ad un deflusso dai
depositi bancari pari a 140 miliardi di euro
a febbraio, con stime di 137,5 miliardi per marzo. Un secondo fattore che aumenta il rischio è l’alto tasso di sofferenze bancarie (tra il 23% e il 35% dei prestiti): i sei Paesi Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Cipro e Irlanda da soli hanno accumulato un totale di non performing
loans pari a un valore che supera i 600 miliardi
. Infine le scadenze a breve di Atene possono innescare il rischio Grexit che, tra T-bills e rimborsi al Fondo monetario internazionale, ammontano a 10 miliardi di euro da restituire tra l’8 maggio e il 19 giugno.

Da Il Sole 24 ORE del 28 aprile 2015, pagina 2.