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economia

Il futuro si gioca nel Mediterraneo: potenzialità e rischi delle coste del Sud

Il grande futuro degli affari potrebbe spostare decisamente il suo asse. Mutando, e non di poco, gli orizzonti e gli equilibri del grande business. E, perché no, della geopolitica. Questione di pochi quinquenni, o forse di anni. L’Italia? Potrebbe essere messa bene, anzi benissimo. Perché il nuovo grande agglomerato del pianeta, capace di canalizzare investimenti e affari, potrebbe assumere i contorni della nuova Regione Mediterranea, formata dai Paesi che si affacciano sul grande mare ma estesa al Medio Oriente e ai Paesi del Golfo. 

Secondo il “Baromed Attractiveness Survey 2015, The Next Opportunity” – ricerca realizzata da Ernst & Young – il Mediterraneo assumerà un ruolo sempre più cruciale nell’agenda europea degli investimenti. Nelle regioni mediterranee cresce l’innovazione e, nonostante al diffusione di internet sia ancora lontana dalla media Ue (27,6% nel 2013), aumentano gli abbonati alla banda larga anche in Turchia e Balcani (+8%), Nord Africa (+9%), Medio Oriente (+5%) e Paesi del Golfo (+9%).
I maggiori rischi che si potrebbero incontrare riguardano la stabilità politica, sociale ed economica del bacino mediterraneo, mentre trasporti e infrastrutture sarebbero un problema solo in Nord Africa e la crescita economica, primo fattore di rischio per la media europea, sembrerebbe essere un ostacolo (il terzo dopo stabilità e corruzione) solo per la Turchia e i Balcani.

Da Il Sole 24 ORE del 17 aprile 2015, pagina 29.