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tecnologia

Banda larga, al via il piano da 6 miliardi di euro. I numeri del “nostro” digital divide

Muove i primi passi il progetto dell’Italia a banda ultralarga. Un piano da 6 miliardi di risorse pubbliche che il consiglio dei ministri ha esaminato insieme alle linee strategiche per l’Italia digitale, volte alla diffusione dei servizi online della Pubblica amministrazione. Qui lo potete leggere. Non c’è una data imperativa di “chiusura” della rete in rame, fortemente temuta da Telecom Italia, ma si ribadisce l’intenzione di raggiungere gli obiettivi indicati dalla Ue: al 2020 almeno il 50% delle famiglie abbonate a un servizio a 100 megabit/secondo (con l’85% collegabile) e il 100% al quale dovranno essere garantiti almeno 30 megabit. Ma quale è lo stato dell’arte da noi?

Di Italia e Digital divide abbiamo <ahref=”http://www.infodata.ilsole24ore.com/2014/12/24/digital-divide-chi-dove-e-perche-in-italia-non-si-e-mai-connesso-a-internet/”>parlato recentemente. Ma il rapporto Akamai (relativo al terzo trimestre) aggiunge molte interessanti cifre per descrivere quello che è il fondamento su cui costruire il nascente nuovo Stato digitale italiano. Partiamo da un numero: la velocità media di connessione in Italia si attesta sui 5.5 Mbps (Megabit per secondo) in aumento del 16% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (2013). Per convenzione è stato deciso che la banda larga per definirsi tale deve viaggiare ad almeno 2 Mbps. Quindi direi che ci siamo.

Il picco di velocità media di connessione raggiunto è pari a 25.3 Mbps, in aumento del 36% rispetto all’anno precedente. Anche qui bene. Meno è il nostro posizionamento rispetto agli altri Paesi, ma questo si sapeva da tempo.

Ma prima occupiamoci del mondo. Per il secondo trimestre consecutivo la velocità di connessione media globale è rimasta al di sopra della soglia broadband dei 4 Mbps. Tuttavia, nel terzo trimestre 2014, la velocità media rilevata è stata di 4,5 Mbps, in calo del 2,8% rispetto al trimestre precedente. Detto in altri modi la velocità di connessione globale e di picco media è calata rispettivamente del 2,8% e del 2,3%. Quindi qualcosa non sta andando come dovrebbe. 

Velocità media di connessione

In Italia, la velocità media di connessione registrata nel terzo trimestre 2014 è di 5,5 Mbps, in lieve diminuzione del 4,5% rispetto al trimestre precedente (Q2 2014) ma in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (Q3 2013).

Il picco di velocità media di connessione raggiunto in Italia è pari a 25,3 Mbps, in aumento del 36% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q3 2013) e una lieve diminuzione del 4,2% rispetto al trimestre precedente (Q2 2014).

 

Adozione broadband

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q3 2013)  l’adozione della banda larga (>4 Mbps) in Italia è aumentata del 22%, raggiungendo il 60%. Rispetto al trimestre precedente, si registra una diminuzione del 7,3%.

Adozione high broadband

Anche nel Q3 2014, Italia, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Sud Africa rimangono gli unici Paesi a non registrare tassi di adozione dell’high broadband al di sopra del 10%. Nel trimestre in esame, l’adozione di high broadband in Italia registra una forte diminuzione del 20% rispetto al trimestre precedente (Q2 2014) e una crescita del 58% rispetto allo stesso periodo del 2013. A oggi il 5,3% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps.

Sappiamo dall’ultimo rapporto Istat che nel 2014 è aumentata rispetto all’anno precedente la quota di famiglie che dispongono di un accesso ad Internet da casa e di una connessione a banda larga (rispettivamente dal 60,7% al 64% e dal 59,7% al 62,7%). Sappiamo anche che oltre la metà delle persone con almeno 3 anni di età (54,7%) utilizza il pc e oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (57,3%) naviga su Internet. Se questo è vero allora vuol dire che il 38,3% della popolazione italiana è offline. Fanno 22 milioni di persone. Ventidue milioni che non sono nell’agenda digitale.

Quanto sono digitali gli italiani?
Quanto sono digitali gli italiani?

Chi è offline? 

Le quote maggiori di non utenti internet si concentrano nelle fasce di età più anziane e di uscita dal mondo del lavoro: la percentuale di non utenti tra i 65-74 anni è del 74,8% e sale al 93,4% tra gli over settantacinquenni. Alte anche le quote di non utenti tra i giovanissimi (1 milione 518 mila tra i 6-10 anni) che, seppure definiti “nativi digitali ”, per più del 50% non utilizzano la rete. Tuttavia, al netto del fattore età, che condiziona fortemente l’utilizzo del web, la presenza in famiglia di genitori che utilizzano Internet favorisce tale comportamento nei figli. Basti osservare che nelle famiglie in cui entrambi i genitori navigano su Internet, la percentuale di figli tra gli 11 e 14 anni che non frequentano il web scende al 6,7%, mentre nel caso in cui entrambi i genitori non navigano su Internet, la quota sale addirittura al 40,1 per cento.