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cronaca

Si vola meno. Cala il traffico aereo ma aumenta il trasporto merci

Il traffico aereo in Italia
Il traffico aereo in Italia

Scrive l’Istat: nel 2013 il traffico aereo da e verso gli scali nazionali ha segnato, rispetto all’anno precedente, una significativa flessione: i movimenti di aeromobili sono diminuiti del 5,7%, i passeggeri dell’1,8%, mentre le merci e posta sono aumentate dell’1,5%.

I passeggeri diminuiscono dell’1,1% sui voli di linea a causa della flessione dei voli nazionali (-6,1%), mentre aumentano del 2,6% sui voli internazionali. I passeggeri dei voli charter diminuiscono invece del 15,7%, per effetto del calo del traffico internazionale
(-15,7%) e di quello nazionale (-16,4%).

Gli aeroporti che registrano i maggiori cali di passeggeri sono Roma Fiumicino (-803 mila, -2,2%) Milano Malpensa (-548 mila, -3%) e Verona (-466 mila, -14,8%); quelli con i maggiori incrementi sono Trapani (poco più di 300 mila, +19,1%), Roma Ciampino (circa 257 mila, +5,8%) e Bologna (circa 248 mila, +4,2%). Il dato di Catania, come si evince dall’infografica, va invece preso con le molle e forse va capito meglio.

Fuga dalle compagnie di bandiera?

Continua a diminuire l’utilizzo dei vettori italiani da parte dei passeggeri: la relativa quota è scesa tra il 2008 e il 2013 dal 51% al 34%. Il 46% dei passeggeri utilizza voli low cost (47% nel 2012), quota che scende al 17% se si considerano solo le linee aeree italiane (24% nel 2012).

Italia Vs Europa

L’Italia, con una quota del trasporto europeo pari al 9,2% (9,5% nel 2012), si colloca al quinto posto nell’Ue per numero di passeggeri trasportati, dopo Regno Unito (16,7%), Germania (14,4%), Spagna (12,6%) e Francia (11%).

Le merci in uscita e in entrata.

L’aumento delle merci e posta trasportate, pari all’1,5%, è la sintesi di un aumento dei trasporti internazionali (+4,4%) e di una consistente diminuzione di quelli nazionali (-20,3%). I movimenti di merci per area geografica registrano un incremento dagli Altri paesi europei (+31,2%), dal Nord-America (+11,2%), Sud-America (+8,3%), Ue (+4,2%) e Australia e Oceania (+14,7%); risultano, invece, in diminuzione quelli da e verso Africa (-25,7%) e Centro-America (-5,5%).

Fonte: Istat. Dataviz: Andrea Gianotti.