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finanza

Ecco perché Ryanair in Borsa vale il doppio di Lufthansa

Nella seduta di ieri il titolo Ryanair ha guadagnato il 7,7% alla Borsa di Dublino dopo che la società ha alzato del 20% le sue stime sui profitti del 2014. Se prima la “forchetta” sugli utili andava da un minimo di 620 a un massimo di 650 milioni di euro, la nuova “guidance” (termine che in gergo indica la previsione della società sui risultati) va da un minimo di 750 a un massimo di 770 milioni di euro. Il miglioramento delle stime è legato alla nuova strategia aziendale che, stando alle parole del numero uno della compagnia Michael O’Leary, si potrebbe sintetizzare nel motto “trattiamo meglio i nostri clienti”. Un cambio di rotta rispetto alla filosofia aziendale (tagliare tutto il superfluo) deciso per contrastare la flessione degli utili (-8%) registrata nell’anno fiscale 2013-2014.

Il valore di mercato di Ryanair alla chiusura degli scambi di ieri era pari a 10 miliardi e 521 milioni di euro. In Borsa la compagnia low cost vale quasi il doppio di un colosso come la tedesca Lufthansa che, al contrario di Ryanair la scorsa settimana ha rivisto al ribasso le proprie previsioni sull’utile operativo che sarà di poco superiore al miliardo di euro contro i 2 messi in conto dal mercato. Il distacco tra le due non è masi stato così ampio. Alle attuali quotazioni Ryanair si contende con Iag (il colosso nato dalla fusione tra British e Iberia) il titolo di compagnia numero uno in Europa per valore di Borsa

Come si può vedere dal grafico sopra Ryanair e EasyJet insieme hanno un valore di mercato che è pari a quello di Lufthansa, Air France-Klm e Iag messe insieme. Tre giganti hanno un giro d’affari annuo di ben oltre 74 miliardi di euro. Una cifra enorme se paragonata ai ricavi delle low cost che messi insieme superano di poco i 10 miliardi.

Questo apparente paradosso ha una spiegazione nel modello di business che differenzia in maniera radicale le compagnie low cost dai vettori tradizionali. Le prime si focalizzano sui voli a corto raggio in Europa. Un mercato che hanno conquistato grazie a una forte compressione dei costi che le ha permesso di praticare tariffe ultracompetitive sbaragliando la concorrenza di vettori tradizionali nel mercato domestico (come Alitalia).

Per i vettori tradizionali l’unica strada per fare utili è stata quella di concentrarsi sui voli a lungo raggio sfruttando le economie di scala. Una strada ben più ardua da percorrere. I margini di guadagno infatti sono decisamente inferiori rispetto a quelli delle low cost.

La maggiore profittabilità delle low cost oltre che la crescita sostenuta di utili e fatturato è alla base della differente valutazione di Borsa delle compagnie low cost rispetto ai vettori trazionali.

Agli attuali prezzi Ryanair e EasyJet trattano rispettivamente a 18 e 15 volte gli utili degli ultimi 12 mesi. Al di sopra della media delle copagnie aeree europee che, stando alla banca dati S&P Capital IQ, hanno un rapporto prezzo utili di 14 volte.