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cronaca

Sanità pubblica: ticket cari e tempi di attesa infiniti. I numeri del Rapporto Pit Salute

Cosa non va nella sanità pubblica italiana
Cosa non va nella sanità pubblica italiana

Liste d’attesa infinite, peso dei ticket, intramoenia insostenibile: sono queste le tre voci principali del cahier de doléances che compone quasi un quarto (per la precisione il 23,7%, +5,3% rispetto al 2012) delle oltre 24mila segnalazioni volontarie trasmesse dai cittadini nel 2013 al Pit salute nazionale e regionali e alle sedi locali del Tribunale per i diritti del malato. Qui l’articolo online su Il Sole 24 Ore Sanità 

I dati contenuti nel 17esimo Rapporto Pit Salute ‘(Sanità) in cerca di cura’, presentato oggi a Roma dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva scattano una foto condizionato dai malumori dei cittadini insoddisfatti.

Nell’ultimo anno – si legge nel sito cittadinanzattiva.it – il valore pro-capite della spesa sanitaria privata si è ridotto da 491 a 458 euro all’anno e le famiglie italiane hanno dovuto rinunciare complessivamente a 6,9 milioni di prestazioni mediche private. Dopo il restringimento del welfare pubblico, anche il welfare privato familiare comincia a mostrare segni di cedimento. Tra il 2007 e il 2013 la spesa sanitaria pubblica è rimasta praticamente invariata (+0,6% in termini reali) a causa della stretta sui conti pubblici. È aumentata, al contrario, la spesa di tasca propria delle famiglie (out of pocket): +9,2% tra il 2007 e il 2012, per poi ridursi del 5,7% nel 2013 a 26,9 miliardi di euro. Tre miliardi gli euro spesi dagli italiani per ticket sanitari nel 2013, con un incremento del 25% dal 2010 al 2013 (Corte dei Conti). Dalle segnalazioni di cittadini ed associazioni di pazienti al Tribunale per i diritti del malato, emergono alcuni costi medi sostenuti in un anno da una famiglia: 650 per farmaci necessari e non rimborsati dal SSN; 901 per parafarmaci (integratori alimentari, lacrime artificiali, pomate, etc.); 7.390 € per strutture residenziali o semi-residenziali; 9.082 per l’eventuale badante; 1070€ per visite specialistiche e riabilitative; 537 per protesi e ausili; 737 per dispositivi medici monouso, vale a dire pannoloni, cateteri, materiali per stomie.